Sappiamo tutti che, con grande probabilità, prima o poi esso arriverà, ma possiamo sapere quando?
Stiamo parlando del prossimo (si può dire inevitabile) grande terremoto che colpirà l’area attorno allo Stretto di Reggio Calabria-Messina nel futuro prossimo.
I due grandi terremoti nella storia
Tantissimi anni fa, il 28 dicembre 1908, l’area in questione è stata protagonista del più forte terremoto avvenuto in Italia nella storia moderna.
Il sisma ha avuto una magnitudo maggiore di 7, ha raso al suolo molti centri abitati, e ha fatto circa 80.000 vittime, molte delle quali dovute allo tsunami generatosi nello Stretto.
In Calabria meridionale, il 5 febbraio 1783, una fortissima scossa, anche questa di magnitudo superiore a 7, ha raso al suolo moltissimi paesi e, in senso più generale, modificato anche la morfologia di molte aree della Calabria coinvolte nel terremoto. Le vittime sono state tra i 30.000 e i 50.000.
Sono stati diversi gli altri terremoti di magnitudo superiore a 6 che hanno colpito la Calabria, ma come mai questa terra è così soggetta a scosse sismiche estreme?
È dovuto alla sua particolare geologia.
La Calabria si trova infatti al confine tra due enormi placche tettoniche: frammenti di crosta terrestre, che, nel nostro caso, si ‘scontrano’ una contro l’altra.
Durante questo scontro titanico, una delle due placche (la Placca Africana) affonda sotto l’altra (la Placca Euroasiatica) e va a finire nel mantello della Terra, fino a fondersi completamente nel magma del mantello.
Questa fusione, genera poi magmi che, risalendo in superficie, formano i vulcani delle Isole Eolie, ad esempio.
Il punto è: lo scontro tra queste due placche tettoniche produce faglie, che generano la maggior parte dei più violenti terremoti che colpiscono periodicamente la Calabria.
E il limite tra le due placche passa proprio dallo Stretto di Reggio Calabria-Messina
Quando arriverà quindi il prossimo grande terremoto dello Stretto?
Ovviamente, prevedere data e ora dei terremoti è, almeno per il momento, impossibile.
Tuttavia, utilizzando la scienza della statistica, è possibile fare delle previsioni aventi un certo grado di probabilità. Meglio di niente.
Ad esempio, è vero che non si sa quando un terremoto colpirà una determinata zona, ma si sa con alta probabilità dove un terremoto avverrà.
In questo senso si potrebbe immaginare un terremoto come un incidente stradale: vi è un’alta probabilità di sapere che un incidente avverrà in un incrocio pericoloso, ma non quando esso avverrà.
Per un terremoto, i luoghi pericolosi in questione sono le faglie e i margini tra le placche tettoniche terrestri e, come detto sopra, la Calabria si trova proprio in suddette aree di rischio sismico.
Bene, e per quanto riguarda il quando? Come ci aiuta la statistica in tal senso?
Utilizzando il metodo dei tempi di ritorno dei terremoti
Per i grandi terremoti, questo metodo può essere utilizzato per avere una stima di quando avverrà la prossima grande scossa in una zona a rischio sismico.
Per calcolare la probabilità di occorrenza di un futuro terremoto in un tempo di anni N, si utilizza la seguente equazione:
Dove T è il tempo di ritorno del terremoto. Questo parametro andrebbe stimato secondo la media dei dati disponibili.
In media, i tempi di ritorno di grandi terremoti sono di circa 100 anni: ma è un numero da prendere con le pinze, in quanto molti altri fattori entrano in gioco specificatamente ad una certa area della superficie terrestre.
Nel caso della Calabria, se calcoliamo come tempo di ritorno del terremoto dello Stretto il tempo intercorso tra la data del 1908 e la data precedente, in cui avvenne un altro grande sisma nella stessa area, cioè il 1783, otterremo un valore di T = 125 anni.
Ovvero, teoricamente saremmo già nel momento interessato per la probabilità di un nuovo grande terremoto in Calabria.
Leggi anche: I vulcani segreti della Calabria
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Molto interessante. Ho sempre desiderio spostarmi e domiciliarmi in zona costiera sud, monitoro la situazione vulcanica del Marsili, sulla base di notizie geologiche, mi attendo un risveglio tremendo per gli effetti sugli abitanti nel territorio. Leggo sempre con piacere commenti come questo.