Ciò che inferno non è: la recensione del libro di Alessandro d’Avenia

Palermo, 1993. La città è ancora scossa dal doppio attentato di un anno prima, che ha portato via i due magistrati antimafia, Falcone e Borsellino. Don Pino Puglisi, prete di Brancaccio, uno dei quartieri più difficili del capoluogo siciliano, combatte la dispersione giovanile con un semplicissimo metodo: li fa giocare a calcio in un campetto da lui adibito, e cerca di raccoglierne il più possibile.

Federico, 17enne che frequenta il Liceo in cui don Pino insegna Religione, si fa convincere a sostenere la sua causa, anche grazie alla visione di Lucia di cui si innamora perdutamente, tanto da rinunciare a un costosissimo viaggio a Londra per lei.

ciò che inferno non è, libro di alessandro d'avenia

Si rende però conto di quanto Brancaccio sia un mondo a parte, con leggi non scritte che riguardano prepotenza e “rispetto”, tanto da venire aggredito da alcuni loschi figuri.

Non per questo rinuncerà a Lucia, e lotterà per lei. Intanto, don Pino raggruppa tantissimi ragazzini, crea iniziative, e desta l’interesse, anche se negativamente, dei mafiosi del luogo, che organizzano delle spedizioni punitive, fino a far giungere don Pino al suo destino.

La scrittura fanciullesca ma non banale di d’Avenia rende il romanzo estremamente scorrevole, oltre a farti scendere qualche lacrima. 

Romanzo adatto a questo periodo, in occasione dei trent’anni dall’”attentatuni” contro Falcone, per ricordare sempre un concetto fondamentale, espresso in quella famosissima frase sulla montagna di Peppino Impastato.

Leggi altre recensioni nella nostra sezione dedicata ai Libri.

By Vincenzo Laurendi

Metà svizzero metà greco, vive diviso tra cultura ellenica ed elvetica. Ha provato a fare l'atleta così insistentemente che lo Sport l'ha denunciato per stalking. Così dal praticare passa al predicare o meglio scrivere. Collaboratore della Gazzetta del Sud ha poi iniziato a scrivere per sé stesso, pubblicando sette libri fin ora. Molesta i vicini suonando la batteria e gli amici cercando di fargli delle foto, ogni tanto lavora pure, insegnando inglese e francese. L'unica cosa di normale che fa è guardare le serie tv, soprattutto Doctor Who.

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