Conosciuto anche con il nome di analemma o lemniscata, il simbolo dell’infinito – simile al numero otto ruotato di novanta gradi – ha un’origine che lascia spazio a molte ipotesi.
E le ipotesi sono diverse poiché il simbolo viene usato in matematica ancora oggi, veniva usato come simbolo mistico in civiltà del passato e come promessa d’amore in tutte le epoche.
La tesi scientifica
Il termine analemma, con cui viene a volte chiamato il simbolo dell’infinito, viene usato in astronomia per indicare una forma simile al numero otto le cui due parti hanno dimensioni diverse, vedi la figura.
Tesi astronomica – Il cammino del Sole
Il fotografo Cesar Cantù ha scattato una foto al Sole ogni settimana per un anno. Stessa inquadratura, stesso giorno, stessa ora. Sovrapponendo le immagini si è visto che il sole percorra un cammino a forma di analemma ogni anno.
Questo è uno dei motivi per il quale l’analemma viene usato per indicare l’infinito, ovvero il trascorrere del tempo che non ha né inizio né fine.
Il simbolo matematico
Abbiamo detto che il simbolo dell’infinito può essere chiamato anche lemniscata. Questa è un’otto rovesciato in cui le due parti sono uguali.
Questo elemento fu usato per la prima volta dal matematico John Wallis nel 1655 e poi descritta da Bernoulli nel 1694 usando la seguente formula:
Riportandola sul piano cartesiano si ottiene ciò che il matematico chiamò lemniscus ovvero “fiocco pendente”.
Il simbolo Romano
Ma perché John Wallis nel 1655 e prima di lui San Bonifacio nel 764, usarono questo simbolo per indicare l’infinito?
Un’altra tesi su questo simbolo ci arriva dall’impero romano. Uno dei modi per indicare il numero mille, oltre alla nota lettera M era il simbolo CIƆ.
Si sa che mille è un numero finito ma nella letteratura latina spesso lo si usava per indicare qualcosa di infinitamente grande.
Simbolo mistico
Il simbolo dell’infinito si trova anche in alcuni testi che riguardano il mondo spirituale. Di questi il più usato è l’Uroboro, ovvero il serpente che si morde la coda.
Il simbolo dell’Uroboro indica l’infinità di un ciclo che, da solo, si distrugge e si rigenera.
Il nodo celtico dell’amore infinito
Infine il nostro simbolo ha anche un’origine romantica, avrete notato che a volte viene scelto come tatuaggio e ciò è dovuto a una tradizione celtica legata al cosiddetto nodo dell’amore.
Il nodo celtico è un nodo senza fine, simbolo di eterna fedeltà tra due innamorati.