Ottobre, mese autunnale per eccellenza, il mese delle castagne, dell’equilibrio e della vendemmia che in antichità si affiancava a molteplici rituali grazie alla sua profonda simbologia.
La trasformazione dell’uva veniva vista come trasformazione spirituale degli uomini, oggi anche mese della prevenzione contro il cancro al seno.
Ma Ottobre per devoti e credenti, insieme a Maggio, è un mese importantissimo per la preghiera, è il mese dedicato al culto mariano, nonché alla Vergine suprema patrona delle armi cristiane: La Madonna del Rosario (precisamente il 7 Ottobre anniversario di Lepanto).
Fu San Pio V a volere che dopo la vittoria della flotta della Lega Santa a Lepanto si istituisse la festa della Madonna della Vittoria divenuta, poi, sotto il pontificato di Gregorio XII la “Madonna del Rosario”.
Ma perché il Rosario venne e viene considerato l’arma a difesa della Cristianità nonché del cuore puro vittorioso contro il male?
Secondo la vulgata pare che questa potente arma mistica venne donata nel 1212, a Tolosa, a uno dei più grandi Santi del Medioevo: San Domenico, il quale durante una sua preghiera che implorava aiuto divino contro la dilagante eresia catara, si vide apparire la Madonnina misericordiosa che gli fece dono proprio del Rosario.
Papa Benedetto XVI e Papa Giovanni Paolo II ripetutamente sottolineano l’importanza del Rosario.
Il culto a Cinquefrondi
Cinquefrondi vanta un culto antichissimo della Vergine della Vittoria (come testimoniano alcuni documenti risalenti ai primi anni del 1800) e dell’adorazione profonda e ben radicata nel cuore dei suoi seguaci.
La chiesa
La chiesa a lei dedicata pare abbia origini risalenti all’epoca del paganesimo, si narra che fu costruita sulle rovine di un antico tempio pagano dedicato alla dea Proserpina.
Uno dei pochissimi edifici non distrutti dal terremoto del 1783 .
All’interno della Chiesa vi è “La Madonna del Rosario col Bambino poggiante su nuvole con due angioletti ed un serafino” datata 1841 opera dello scultore Raffaele Salerno (autore di molte opere che si trovano nelle Chiese di Cinquefrondi).
U Mattutinu
La comunità cinquefrondese nel mese di Ottobre vive intensamente tutto il potere della simbologia cristiana del Rosario.
Infatti la prima e l’ultima Domenica di Ottobre alle prime luci dell’alba (come da tradizione centenaria) mentre si sta sotto le calde coperte del letto, una melodia antichissima viene suonata per le vie del paese da alcuni giovani cinquefrondesi accompagnati dal Priore e da alcune persone anziane.
La banda musicale parte dalla chiesa del Rosario, la musica è un canto popolare denominato “U Mattutinu” (eseguito esclusivamente a Cinquefrondi) che invita alla recita del Rosario per ottenere, un giorno, la grazia di godere la gioia eterna.
Dopodichè tutti i giorni vi è la recita del Santo Rosario e la celebrazione della Messa Vespertina.
Tradizione e iniziative sociali
Come ci fa sapere William Burzese priore della Nobile Laicale Confraternita Maria SS del Rosario,
La festa e la processione
Alla vigilia della Festa, la sera del 6 Ottobre, vi è la veglia e l’adorazione a Gesù Eucaresti mentre un tempo era l’ultimo Sabato del mese.
Stando ad alcune, e uniche, fonti (nonché le memorie storiche di molti fedeli tra cui anche iscritti al sodalizio della Confraternita) insieme ai componenti dello storico Concerto Musicale Città di Cinquefrondi pare che la processione della Madonna del Rosario di Cinquefrondi si sia sempre svolta l’ultima Domenica del mese.
Le testimonianze
A conferma vi sono alcuni richiami che ci vengono segnalati dallo stesso priore della Confraternita:
- – una Supplica del Procuratore della Chiesa del Rosario (datata 13 giugno 1802) con la quale l’arciprete Michele Guerrisi chiedeva il permesso ad annum al Vescovo Antonio Maria De Lorenzo (Vescovo di Mileto dal 1889 al 1898, all’epoca la parrocchia di Cinquefrondi era annessa alla diocesi di Mileto) per celebrare la Festa della Madonna del Rosario, descrivendo tra le altre cose la processione e all’interno della quale veniva specificato che:“da tempo immemorabile… questo fu il solito costume”;
- – alcuni articoli pubblicati nel “Corriere di Calabria“;
- – la Gazzetta settimanale di Cosenza, Catanzaro e Reggio Calabria, che sono citati nel libro di Giovanni Russo, Bande Musicali Calabresi;
- -Storia, cronache, uniformi e immagini di 300 antiche formazioni musicali Ed. Centro Studi Polistenesi, Polistena 2010, pp. 574 i quali riportano: “1897: Chiesa del SS Rosario, Chiusura del mese mariano con la processione della Madonna (prima volta di tale processione).
Molti documenti e riferimenti storici che descrivono con immensa delicatezza la festa e la processione della Madonna del Rosario:
“Non so se la nostra città ebbe mai a mirare spettacolo si tenero e commovente quale ci si presentò Domenica u.s. per la chiusura del mese Mariano, fatta con religiosità e pompa pari a quella con cui venne celebrato… in essa si portò in giro per la prima volta per le vie principali della città, fra spari di mortaretti e dolcissime melodie di questa musica cittadina, una bella e pomposa immagine di Maria sotto un ricco ed artistico baldacchino attorniato di rose ed altri fiori artificiali, seguita da una schiera di Verginelle di bianco vestite, incoronate di gigli e di rose, cinte d’una zona celeste, portante sul petto una medaglia di Maria…”.
E ancora: ”La musica cittadina tenne allegro il nostro popolo coi suoi melodici concerti…”, nonché un Regio Assenso di Ferdinando IV alla Laicale Confraternita del SS Rosario della città di Cinquefrondi e Conservato presso l’archivio della Nobile Laicale Confraternita di Maria SS del Rosario di Cinquefrondi: “Non perché legati alle tradizioni od ostili ad un cambiamento, che accetteremmo con devota obbedienza, seguendo (come sempre abbiamo fatto) il consiglio dei Dirigenti della Chiesa. Ma perché fermamente convinti della tradizione e dei sacrifici sostenuti affinché la Confraternita del Rosario”.
La celebrazione ai tempi del Covid
Quest’anno la solenne e tradizionale processione, per ragioni note a tutti, non si è tenuta. Ma una messa partecipatissima e dall’alto senso cristiano si è tenuta presso la Piazzetta del Quadrilatero proprio in vicino alla chiesetta da dove la Madonnina ha fatto la sua uscita vittoriosa per dirigersi con la sua “arma sacra” verso i suoi amati e supplicanti fedeli.
Scortata fino alla Piazza del Quadrilatero, prima di raggiungerla è stata alzata e abbassata più volte in quanto era difficile il passaggio per via dei fili decorativi e non, quasi a voler rappresentare le difficoltà del Cristianesimo, le sacre prove ma con spirito di sacrificio e tanta devozione i suoi preziosi cavalieri (portatori) hanno portato a termine le missione.
Il suo affaccio storico, in quanto per la prima volta nella storia la Piazzetta è stata utilizzata per un evento di tale portata e significato.
Affaccio sulla parte storica e forse tra le più vecchie del paese, “li mureda” che chiudevano il paese o forse la fortezza del Castello?
Già, perché non molto lontana la Madonnina del Rosario dalla Madonnina del Carmelo (già trattata in un articolo precedente) e non molto distanti dalla Chiesa di San Michele Arcangelo.
A chiusura e ad apertura le melodie della Banda musicale e i fuochi d’artificio che nel buio di un borgo decorato da alberi hanno illuminato il volto della potente Vergine Regina Protettrice della Cristianità.
Ringraziamo il priore William Burzese per i documenti forniti.
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