letteratura

Premio Saverio Italiano, un riconoscimento per ricordare il poeta deliese

Premio Saverio Italiano, un riconoscimento per ricordare il poeta deliese

Le Associazioni Culturali Roubiklon e Geppo Tedeschi, presiedute da Rocco Polistena e Maria Frisina, istituiscono il Premio Letterario “Saverio Italiano”, nel ricordo del compianto docente ed intellettuale deliese, scomparso il 21 giugno dello scorso anno.  Nel riconoscimento del considerevole lascito culturale che Saverio Italiano ha elargito alla Calabria, terra che ha alimento in lui la confessione di storico, di scrittore e di poet, le Associazioni intendono premiare le opere di matrice demo-etno-antropologica contemporanee prodotte da autori calabresi. Le Associazioni, per l’assegnando Premio, si avvarranno di pareri consultivi di personalità dell’ambito culturale.   Il Premio verrà conferito in un’apposita cerimonia il 22 Agosto (laddove le condizioni pandemiche…
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1984 di George Orwell

1984 di George Orwell

Dopo tanti autori locali, oggi la rubrica Scemo Chi Non Legge si occupa dei grandi classici. Partiamo alla grandissima, occupandoci di quello che considero il romanzo dei romanzi: Nineteen Eighty-Four, 1984, l’immenso capolavoro di George Orwell, al secolo Eric Arthur Blair. Scrittore, saggista e giornalista, nacque in India il 25 giugno 1903, non sarà il primo autore inglese nato in una delle colonie di cui parleremo. Fervente socialista, diventa antisovietico quando vengono alla luce tutte le incongruenze e le violenze del regime stalinista. Da ciò nasce La fattoria degli animali, una feroce critica al dittatore sovietico. Nel 1948 crea il…
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L’ultima storia “egualitaria” di Luis Sepùlveda

L’ultima storia “egualitaria” di Luis Sepùlveda

Avrebbe affabulato anche questa nuova realtà Covid-19 il "letterato impuro" - così lo etichettò malamente da sempre la critica latinoamericana - Luis Sepùlveda, cileno di nascita, boliviano di "sangre", vagabondo di tutte le Terre che stanno a Sud.  Muore inerme nel surreale che sempre disdegnò, così attratto dalla letteratura "popolare", dalle genti cui non si riconosceva diritto, del "profondo rosso" degli sconfitti dalla tirannia "dell'amnesia come ragione di Stato".  L'anarchico e poi socialista Sepùlveda non si anestetizzò col veleno dei potenti, dell'usurpatore cileno. Ne pagò dazio con prigionia, esilio e "secondo esilio", quello che ti fa intravedere la tua terra…
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